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12-15 febbraio 1974  - 2024

In occasione dei 50 anni dal celebre convegno "Sui mali di Roma" fortemente voluto da Don Luigi, riportiamo qui un estratto delle sue considerazioni.

L’incontro dei cristiani di Roma: un discorso aperto

(…) Qui scopriamo la vera origine dell’incontro dei cristiani di Roma sulle attese di giustizia e carità svoltosi dal 12 al 15 Febbraio 1974. La città non è vista e sentita come il momento più significativo di un impegno e di una circolazione di valori comunitari; non è vista quasi mai come il supporto fisico murato dallo spirito di carità; è vista invece come luogo di consumo dei valori, di qualcosa che, non si sa bene chi, deve dare a tutti per le loro esigenze e per le loro aspirazioni. Religione di consumo e città come ambiente di consumo.

Da questa consapevolezza è nata l’idea e l’esigenza di un incontro, di tipo assembleare, che offrisse a tutte le componenti la possibilità della comunità diocesana di Roma, di una riflessione sulla città e sulla responsabilità, i doveri che, per ogni cristiano, scaturiscono dalla fede di fronte alla comunità. La mobilitazione e l’animazione di tutta la comunità ecclesiale romana è stato l’obiettivo di fondo del convegno, volendo costituire un risveglio interiore, personale e comunitario, da porre a monte di qualsiasi ulteriore applicazione operativa.

L’annuncio di un incontro dei cristiani di Roma sulla loro città fu accompagnato da un’analisi della situazione della città, analisi che ha avuto un’eco enorme ed ha suscitato interpretazioni e polemiche talvolta fuori posto. Il senso dell’analisi è ben diverso da una facile e sterile denuncia. Massicce deformazioni hanno sconvolto talmente l’aspetto fisico, sociale e morale della città di Roma, che i suoi abitanti trovano difficoltà a riconoscersi in essa. L’immagine di una città cresciuta troppo in fretta ed all’insegna dell’egoismo e della speculazione, presenta una densità di implicazioni e di problemi tali sul piano urbanistico e dell’assetto del territorio, sul piano dei trasporti e del traffico, su quello delle attrezzature e dei servizi civili, che il processo in atto rischia di dequalificare il modo di vivere di una popolazione, compromettendone il grado stesso di civiltà.

Se si cerca di superare il momento della denuncia pur necessaria se ordinata alla riconciliazione e alla conversione, e si affronta il discorso di una precisa ricerca della responsabilità, la pubblica amministrazione non può certo sottrarsi al riconoscimento di una sua insufficiente presenza; si individueranno i condizionamenti e gli indirizzi del potere economico protagonista di determinate scelte, ma si dovrà anche prendere atto che certe esperienze di sfruttamento perpetrate contro la città sono anche frutto dell’assenteismo e dell’egoismo di molti, di quella maggioranza eufemisticamente detta «silenziosa». Un silenzio che, se non è sempre consenso, è, comunque, una forma di apatia, di mancanza di vigilanza, di dimissione di responsabilità, di rinuncia all’impegno.

Tale situazione non può non essere analizzata se si vuole iniziare un’opera di rinnovamento e di riconciliazione per una città diversa, non attraverso discorsi moralistici, ma con profondi mutamenti di comportamento e di strutture sociali ed economiche.

È chiaro che si tratta di un punto di partenza, di un gesto profetico. Ritorna, nelle parole conclusive del Card. Poletti, la sottolineatura dello spirito dell’incontro e cioè «di esaminare, in ciascuno di noi e quindi anche comunitariamente, se nella città di Roma la Chiesa sia pienamente o no fermento di salvezza». Il Giovedì Santo 1971, in questa stessa chiesa, Paolo VI pose ai cristiani la domanda: «Possiamo noi dire che la Chiesa di Roma eccelle nella carità?».

Il discorso, allora, è e vuole essere un discorso di «conversione» e non di polemica sociale e politica. Vogliamo una città diversa, una città nuova, che appartenga a tutti perché fatta da tutti. Una città che sia la città del dialogo, tra i suoi cittadini, tra fede e tecnica, tra aspirazioni e impegni, tra Chiesa e città, tra vescovo e comunità cristiana locale, riscoprendo in questo dialogo la vocazione specifica della Diocesi del Papa di essere al servizio del dialogo con tutte le chiese locali sparse per il mondo.

Mons. Luigi Di Liegro

Da «La rivista del clero italiano», Marzo - Aprile 1974

Presentazione del gruppo cittadino di psicoanalisi multifamiliare presso la Fondazione Di Liegro, lunedì 26 febbraio dalle ore 11.30 alle ore 13.00.

L’incontro vuole presentare il Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare (GPMF) che si terrà da marzo 2024 presso la Fondazione Di Liegro come intervento condiviso, su richiesta dei familiari della ASL Roma2 e in collaborazione con i servizi pubblici. I GPMF sono un contesto nel quale le famiglie si riuniscono per fare esperienze terapeutiche arricchenti. Negli incontri ciascun partecipante potrà sviluppare nuove risorse emotive e condizioni migliori per gestire i conflitti che vive con gli altri e quelli che ha vissuto e che vive con se stesso.”

Programma

Ore 11.30 Introduzione:
Luigina di Liegro, Segretario Generale Fondazione Internazionale don Luigi Di Liegro

Ore 11.40 La voce dei familiari:
Giovanni Fiori, Presidente della Consulta Dipartimentale ASL Roma 2

Ore 11.50 La voce dei servizi:
Stefano Milano, Direttore della U.O.C. Centro di Salute Mentale Distretto 8 ASL Roma e Fausta Calvosa, Psichiatra
Conduttrice GPMF presso U.O.C. Centro di Salute Mentale Distretto 8 ASL Roma2

Ore 12.05 La voce del territorio:
Paolo Paolotti, Psichiatra e Coordinatore S.I.R.P.-Sezione Lazio, dal 2014 Facilitatore dei Gruppi di auto mutuo aiuto dei familiari in Fondazione Di Liegro

Ore 12.15 Cenni sui GPMF:
Andrea Narracci, Psichiatra e psicoanalista, Membro Ordinario della SPI, Presidente del Lipsim

Ore 12.45 Il prossimo gruppo cittadino:
Pierluca Zuppi, Psichiatra e psicoanalista, Membro Associato della SPI, Conduttore GPMF
Marta Zammuto, Psicologa e specializzanda in psicoterapia

Ore 13.00 Domande dal pubblico e Iscrizioni al gruppo cittadino

Modera: Tiziana Ceccarelli, Responsabile Formazione in Salute Mentale Fondazione Di Liegro

Partecipa al gruppo multifamiliare per una salute mentale condivisa!

L'incontro si terrà presso la sede della Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro, in Via Ostiense 106, Roma.

Per informazioni: segreteria@fondazionediliegro.it

Il disagio giovanile nella contemporaneità: la rete che cura

>> PER ISCRIVERTI COMPILA QUESTO FORM <<

La salute mentale è un’esperienze complessa e sostanziale della vita, che coinvolge la sfera emozionale, relazionale, sociale, etica, immaginaria: ossia quell’insieme unico che definisce la soggettività umana. In questa edizione del nostro corso di formazione vogliamo promuovere il benessere psicologico degli adolescenti fragili e le famiglie con l’obiettivo di creare una rete di solidarietà e di sostegno finalizzata all’inclusione sociale. Da qui la necessità di sviluppare - nella dinamica salute/malattia – il tema delle relazioni come dispositivo cruciale nella co-costruzione del processo riabilitativo.

Programma

È possibile seguire il corso di formazione in presenza, presso la nostra sede in via Ostiense 106, Roma o online tramite la piattaforma Zoom.
Gli incontri si terranno di sabato, dalle 9:30 alle 12:30.
Alcune date potrebbero subire variazioni.

PRIMO INCONTRO – sabato 17 febbraio 2024
Salute mentale: bisogni di adolescenti e famiglie in relazione con i servizi pubblici

SECONDO INCONTRO - sabato 24 febbraio 2024
La relazione nell’adolescenza a rischio: le dipendenze affettive e strumenti educativi

TERZO INCONTRO – sabato 2 marzo 2024
I giovani tra realtà e virtuale: dipendenze da sostanze e internet

QUARTO INCONTRO – sabato 9 marzo 2024
Hikikomori e ritiro sociale in adolescenza

QUINTO INCONTRO – sabato 16 marzo
Il valore della relazione come competenza nel volontariato

SESTO INCONTRO – sabato 23 marzo
Inclusione sociale attraverso la rete dei servizi e strumenti riabilitativi per la relazione

SETTIMO INCONTRO – sabato 13 aprile
La cittadinanza attiva e relazione come strumento di inclusione

OTTAVO INCONTRO – sabato 20 aprile
Don Luigi di Liegro e Franco Basaglia: percorsi paralleli per una Comunità consapevole

>> PER ISCRIVERTI COMPILA QUESTO FORM <<

Per informazioni contattare segreteria@fondazionediliegro.it

Sei un giovane tra i 18 e i 28 anni e vuoi investire nel tuo futuro contribuendo attivamente al nostro impegno nel sostenere persone con problemi di salute mentale? La Fondazione Di Liegro ti offre questa possibilità attraverso il Servizio Civile Universale 2024! Vivrai in un ambiente giovane e dinamico, ricco di esperienze formative e integrato in una rete di rapporti con il territorio. Una stimolante opportunità per formarti per il mondo del lavoro.

Progetti disponibili:

"Dalla Solitudine all'Inclusione", contribuisci con la Fondazione di Liegro che si impegna a favorire l'inclusione sociale e il benessere psicosociale, supportando persone con disagio psichico e i loro familiari attraverso informazione, formazione e interventi mirati. Guadagnerai competenze nell'accoglienza e sostegno psicosociale, preparandoti a diventare un professionista empatico e qualificato. (SINTESI PROG DALLA SOLITUDINE ALL'INCLUSIONE 4.pdf )
4 posti disponibili.

"Il Colore della Luna": per combattere lo stigma del disagio psichico, promuovendo tolleranza e competenza comunitaria, migliorando i rapporti interpersonali e creando opportunità di incontro e di autonomia nella salute mentale. Come candidato, arricchirai la tua crescita umana e professionale, diventando un agente attivo dell'inclusione e affinando la tua capacità di socializzazione competente attraverso il confronto e la solidarietà organizzata nel territorio.(SINTESI PROG IL COLORE DELLA LUNA 6.pdf)
2 posti disponibili. 

Perché candidarsi?

Non è solo un'azione di volontariato, ma un trampolino di lancio per la tua crescita personale, con un rimborso mensile di 507,30 euro e preziose opportunità nei concorsi pubblici, grazie al 15% di posti riservati a chi ha svolto il servizio civile.

Come fare?

Visita Domanda On Line e invia la tua candidatura entro le ore 14:00 del 15 febbraio 2024. È il tuo momento per fare la differenza!

Selezione:

Il processo selettivo valuta il tuo percorso formativo e prevede un colloquio. Impegno, determinazione e passione sono le chiavi per emergere.

Durata e Impegno:

I progetti durano 12 mesi con un impegno di 25 ore settimanali, offrendoti l'opportunità di lavorare a stretto contatto con professionisti esperti.

Documenti e Riferimenti:

Trova tutti i dettagli e i documenti necessari sul sito ufficiale del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.

Non perdere questa opportunità:

La Fondazione Di Liegro ti aspetta per iniziare insieme un percorso di crescita e solidarietà. Candidati ora e diventa artefice del cambiamento!
Per informazioni e supporto, contattaci via email a segreteria@fondazionediliegro.com Ricorda: hai tempo fino al 15 febbraio 2024. Unisciti a noi e lascia il segno!

La perdita di una persona cara è un’esperienza dolorosa e difficile da affrontare. Spesso ci si sente soli, confusi, arrabbiati o depressi. Si ha bisogno di qualcuno che ci ascolti, ci capisca e ci sostenga e ci aiuti ad elaborare il lutto.
La Fondazione Don Luigi Di Liegro mette a disposizione una serie di nuovi incontri di auto aiuto per il sostegno al lutto, basato sulla condivisione e sull’ascolto reciproco tra persone che hanno vissuto una perdita. Gli incontri sono aperti a coloro che hanno perso un familiare, un amico, un collega, una persona cara.
I gruppi di auto mutuo aiuto, guidati da facilitatrici adeguatamente formate, si incontrano tutti i mercoledì dalle 18:30 alle 20:00 presso la sede della fondazione in Via Ostiense 106 a Roma. In un clima di rispetto, fiducia e confidenzialità si potranno esprimere liberamente i propri sentimenti e pensieri e ascoltare quelli degli altri.
Per chiedere di partecipare o per avere maggiori informazioni, è possibile contattare la Fondazione Don Luigi Di Liegro al numero 06-6792669 o scrivere una mail a segreteria@fondazionediliegro.it. Saremo lieti di accogliervi e di accompagnarvi in questo percorso.

“Credo che la nostra solidarietà sia semplicemente un canale attraverso il quale la gente deve accorgersi della solidarietà di Dio nei confronti dell’uomo. Credo alla celebrazione di Dio nei sacramenti, che infondo è celebrazione e contemplazione di questo amore infinito di Dio per l’uomo, soprattutto per l’uomo che si sente disperato, sconfitto anche dai conflitti e dalle tensioni della vita. E Dio ha mandato il suo figlio unigenito Gesù Cristo perché si incarnasse in questi problemi, si incarnasse in questa storia di disperazione e di speranza, per aiutare l’uomo ad accorgersi che Dio non è lontano, ma è sempre incarnato, è ormai un Dio presente, cioè un Dio che si fa servo dell’uomo”.

Don Luigi, 6 aprile 1990

Il Natale occupa un posto centrale nel pensiero e nell’azione di Don Luigi Di Liegro. Rimanda al mistero dell’Incarnazione di Gesù, attraverso il quale Dio entra nella storia delle persone, si rende visibile, si fa prossimo. A partire da questo mistero, Dio - per usare le parole di Don Luigi - non è più un principio astratto, un’idea, ma una realtà della quale è possibile fare esperienza. Dio lo puoi ascoltare, Dio lo puoi vedere perché si è fatto uomo in Gesù. L’umanità di Gesù è il volto di Dio. Questo mistero - che è al centro della fede cristiana insieme al grande mistero della Trinità, che è il mistero della relazione - non è però per don Luigi qualche cosa che riguarda solo Dio. Questo mistero del farsi prossimo di Dio nei confronti dell’uomo riguarda da quel momento in poi anche noi. Perché anche noi siamo adesso chiamati a farci prossimo, ad incarnarci, a portare l’amore dentro la vita concreta delle persone, nei loro bisogni, nelle loro domande. Che dobbiamo anzitutto discernere, saper riconoscere. Perché attraverso la nostra vicinanza, attraverso la nostra presenza, attraverso il nostro condividere, le persone possano anche oggi, lì dove sono, fare esperienza dell’amore di Dio che salva. Che salva ogni volta che la condivisione, la fraternità, prendono il posto della solitudine. Si capisce così perché per don Luigi la carità non sia mai stata solo questione di vestiti da offrire, di pacchi da donare. La beneficienza non basta a salvare le persone, è solo l’amore che salva. Ma l’amore di Dio per arrivare alle persone ha bisogno del nostro amore, della nostra presenza, della nostra incarnazione. La credibilità del Natale passa per ciascuno di noi.

Sansepolcro, 7 Dicembre 1996

Io ho partecipato volentieri a questa manifestazione perché credo che ne usciremo fuori con un incoraggiamento ad essere operatori di pace e a saper apprezzare il sacrificio che molti fanno per essere nella vita di tutti i giorni, operatori di solidarietà e giustizia. Il significato di questa celebrazione è un po’ quello di esaltare alcune figure che, certamente, non hanno solo parlato, ma soprattutto hanno dato la propria vita per la realizzazione di questo ideale altissimo, quale è quello della pace. Ideale altissimo, ma anche abbastanza evanescente: reputo che lavorare per la pace significhi innanzitutto, fare alcune prese di coscienza, prendere impegni che ci portano a saper, giorno per giorno, in tutti gli avvenimenti che ci toccano, o ci colpiscono, discernere un appello alla pace, inteso come diritto ma anche come dovere. Una presa di coscienza che ci porta anche a vedere non tanto teoricamente, (non perché non sono amante della teoria), ma concretamente i rapporti, l’interdipendenza che c’è tra noi e i fenomeni dell’ingiustizia, della disuguaglianza. Fenomeni, questi, che ci portano a verificare la situazione di non-pace che c’è nella nostra società e nel mondo.

Prendere coscienza della stretta dipendenza che c’è tra noi e gli altri significa capire che la pace dipende da tutti e certamente, che non si fa la pace con gli slogans. Dobbiamo saper promuovere una cultura di pace che dipenda dal discernimento della storia che noi stiamo vivendo. Significa cioè entrare negli avvenimenti della storia, di quest’epoca per poter vedere responsabilità in senso negativo e positivo. Responsabilità che ci toccano direttamente e, da questa presa di coscienza, da questo discernimento, nasce la cultura della pace, cioè la cultura del dialogo, la cultura dei rapporti. Non è la cultura classica, fatta di  nozioni o di tesi, che pure serve a far crescere in noi sensibilità, ma quella conoscenza di esperienze storiche e di un patrimonio storico che diventa per tutti un punto di riferimento. Basta passare qualche ora qui a Sansepolcro per vedere come questo patrimonio culturale e storico che si legge in questa città, sia essenziale per poter favorire una cultura umanistica, sull’Uomo. Dobbiamo però anche tener conto che siamo noi in prima persona a essere i fautori e i promotori di una cultura. Intendo questo come base per poter fare della nostra vita, una vita che si dedichi nel modo più radicale possibile, al servizio degli altri. Io credo che la pace non ci sia ancora, perché non c’è questa cultura del saper vedere nell’altro, non un nemico, un avversario, una persona da abbattere, ma la stessa dignità che io difendo in me stesso, vederci i miei stessi diritti. Si è parlato prima di questa grossa assemblea organizzata dall’ONU a Roma. Qui si era immaginato di definire come un diritto, il mangiare: uso questa parola perché c’è gente che non può mangiare, forse anche nei nostri paesi, nelle nostre città, sempre di più a Roma per esempio. Gli americani non sono stati d’accordo a definire il mangiare, l’alimentarsi un diritto dell’Uomo. Allora voglio dire che probabilmente il nostro impegno che nasce questa sera, e oggi viene alimentato e incoraggiato, è proprio questo prendere coscienza che l’Altro diverso da me ha gli stessi diritti che io ho: il diritto al lavoro, al rispetto, all’integrazione e direi, alla cultura, il diritto al rispetto della sua identità culturale, religiosa, sociale. Ci siamo dimenticati in questo che anche la Costituzione faceva del riconoscimento dei diritti un impegno per la garanzia dei diritti stessi.

Mi pare che in parlamento alcuni stiano lavorando per evitare di continuare a dichiarare che il lavoro sia un diritto di tutti, che la cultura sia un diritto di tutti: qualcuno sostiene che la Costituzione non può continuare a dichiararlo. Sappiamo che anche se enunciati, molti diritti sono quotidianamente violati. Sempre meno la politica è disponibile a garantire i diritti che sono scritti. Ma forse questi diritti sono scritti troppo in alto per evitare di sbatterci la testa e direi che ogni giorno noi dovremmo sbattere la testa là dove questi diritti fondamentali non solo, non sono garantiti ma, addirittura, si vuole rinunciare a riconoscerli per il futuro. Penso che esistano esempi concreti dove serve l’impegno di diffondere la cultura della pace: non mi riferisco solo all’immigrazione nel nostro Paese che porta tra noi differenze culturali, religiose, identità diverse che sono anche ricchezza culturale. Se prendiamo coscienza di questa ricchezza possiamo sconfiggere la paura che è il contrario della pace. Perché la paura fomenta la violenza. Siamo operatori di pace: ma cos’è che è avvenuto al Senato e poi in Parlamento dopo la dichiarazione o la promessa di regolarizzare 240.000 immigrati che avevano fatto domanda, cioè la proposta di vacatio legis che sarebbe stata la vergogna dello Stato Italiano nei confronti di tanti Paesi considerati in via di sviluppo? Siamo lontani dall’essere promotori di pace quando parliamo di queste diversità se ci provocano cambiamenti di mentalità. Nel nostro paese ho visto tanta gente che dice di appartenere alla cultura di sinistra e che poi su questo argomento dell’immigrazione si sbracano e allora, non si sa più cos’è la cultura della sinistra e non si riesce a capire nemmeno più che significa fede. Quando l’altro diverso da me non viene accettato, allora non posso continuare a dire che voglio la pace. Laddove le differenze sociali e soprattutto le differenze culturali, etniche, religiose non vengono accettate come una ricchezza, causano una provocazione alla solidarietà, un impegno di partecipazione al bene comune che è sempre il bene di ciascuno e di tutti. Ed io ritorno a Roma incoraggiato dalla testimonianza che oggi viene premiata nel senso più nobile della parola, perché credo che siamo più premiati noi che assistiamo a questa celebrazione di consegna di un premio, di quanti lo ricevono. Perché questa consegna di un premio non ha niente di retorico: ha semplicemente la motivazione di dire che ci vogliono testimoni come loro, per fare del mondo un mondo più pacifico, cioè più giusto e più solidale.

Don Luigi Di Liegro

Hai tempo fino alle 14 di giovedì 28 settembre per presentare la tua domanda per il Servizio Civile Digitale 2023.

Sei un giovane tra i 18 e i 29 anni non ancora compiuti e ti piace comunicare e relazionarti con gli altri? Sei interessato a sviluppare empatia e capacità di ascolto nel contesto del benessere psicosociale? Vuoi migliorare le tue competenze nell'uso degli strumenti digitali? Unisciti alla nostra squadra e aiutaci a realizzare progetti concreti!

L'importanza degli strumenti digitali è ormai nota e diffusa, tuttavia ci sono fasce della popolazione che ancora non hanno le capacità e la possibilità di usufruirne o di rafforzare queste competenze. Aiutaci anche tu ad agevolare l'accesso al futuro, a rendere le conoscenze e gli strumenti digitali sempre più accessibili a tutti.

Il Servizio Civile Universale presso la Fondazione Di Liegro può rappresentare una significativa esperienza educativa e formativa, un’occasione per accrescere il proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, assicurando, al tempo stesso, un riconoscimento economico. I ragazzi che vorranno fare questa esperienza di Servizio Civile saranno prima formati, acquisendo così le conoscenze poi passeranno agli altri ragazzi.

Il Servizio Civile Universale presso la Fondazione Di Liegro offre un'esperienza educativa e formativa significativa, un'opportunità per ampliare le proprie conoscenze e acquisire competenze utili per il futuro lavorativo. I volontari riceveranno una formazione completa, generale e specifica, prima di lavorare con altri giovani.

Per tutti i volontari ci sarà un rimborso spese mensile pari a 507,30 € per 12 mesi, inoltre dal 22/06/2023 è prevista la riserva obbligatoria dei 15% dei posti disponibili nei concorsi pubblici per chi ha svolto il Servizio Civile.

Posti disponibili: 6

>>> Per informazioni chiama lo 06.6792669 o scrivi a segreteria@fondazionediliegro.it


“Accogliere per innovare 2” - Codice Progetto PTXSU0011223020039NMTX – Codice sede 156102
Scarica la scheda progetto

“Accogliere per integrare 2” – Codice Progetto PTXSU0011223020040NMTX) – Codice sede 156102
Scarica la scheda progetto

Bando progetti servizio civile digitale
Scarica il bando emesso dal DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE GIOVANILI E IL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE

Per saperne di più sul Servizio Civile Universale:
Home - Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale

Per consultare la banca dati dei progetti:
Home - Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale - Scegli il Tuo progetto.

Alcune informazioni utili


Requisiti di partecipazione al Bando per il Servizio Civile Universale

Possono partecipare alle selezioni i giovani che, alla data della presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni).
Si ricorda che i giovani che hanno già svolto il servizio civile nazionale o universale non possono presentare istanze di partecipazione, fermo restando quanto indicato all’articolo 3 del presente bando.

La formazione del volontario

Il volontario avrà un periodo di formazione sia generale che specifica per essere in  grado di svolgere i compiti a lui assegnati. L'Ente Terzo, Società Nomina Srl, fornirà un servizio di riconoscimento e certificazione delle competenze acquisite durante il Servizio Civile Universale.

Come presentare la domanda

Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14:00 del giorno 28 Settembre 2023.

Scade venerdì 20 febbraio 2023 alle ore 14 il termine per presentare la domanda per il Servizio Civile Universale.

Se hai tra i 18 e i 29 anni non compiuti e hai voglia di dedicare parte del tempo alla tua comunità, il Servizio Civile Universale presso la Fondazione Di Liegro può rappresentare una significativa esperienza educativa e formativa.
Un’opportunità per impegnarsi alla cittadinanza attiva, un’occasione per accrescere il proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, assicurando, al tempo stesso, un riconoscimento economico.

Cerchiamo giovani che amino la comunicazione e la relazione, che vogliano fare squadra per un progetto concreto, che siano interessati all’empatia e all’ascolto, in particolare nell’ambito del benessere psicosociale.

I volontari del Servizio Civile presso la Fondazione Di Liegro contribuiranno all’organizzazione, al supporto e alla comunicazione delle attività formative rivolte a cittadini, volontari e familiari, del Servizio telefonico di Ascolto e Orientamento, e a quelle dei Gruppi di auto aiuto per il sostegno alle famiglie di persone con disagio psichico e dei laboratori di socializzazione e arte terapia.

Scopri i progetti della Fondazione Di Liegro, che rientrano nel programma della ASL RM2 per cui è possibile candidarsi: clicca qui

“Dalla solitudine all’inclusione 3” - Codice Progetto PTXSU0011222010663NMTX
Scarica la scheda progetto

“Il colore della Luna 3” – Codice Progetto PTCSU0011222010665NMTX) – Codice sede 156102
Scarica la scheda progetto

>>> Per informazioni chiama lo 06.6792669 o scrivi a segreteria@fondazionediliegro.it

Per saperne di più sul Servizio Civile Universale: https://www.politichegiovanili.gov.it/comunicazione/news/2022/12/bando-ordinario-2022/

Per consultare la banca dati dei progetti: https://www.politichegiovanili.gov.it/servizio-civile/bandi-e-avvisi-di-servizio-civile/bandi-di-selezione-volontari/scegli-il-tuo-progetto/?bando=91527&gazzetta=62&estero=0

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Requisiti di partecipazione al Bando per il Servizio Civile Universale

Possono partecipare alle selezioni i giovani che, alla data della presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni).
Si ricorda che i giovani che hanno già svolto il servizio civile nazionale o universale non possono presentare istanze di partecipazione, fermo restando quanto indicato all’articolo 3 del presente bando.

Come presentare la domanda

Per poter partecipare alla selezione occorre individuare il progetto di SCU su cui essere impegnati.
Per accedere all'elenco dei progetti di SCU in Italia e all'estero occorre utilizzare il motore di ricerca "Scegli il tuo progetto in Italia". Cliccando il tasto CERCA (senza effettuare una scelta negli altri campi proposti) si ottiene l’elenco completo di tutti i progetti. Per effettuare una ricerca mirata di un progetto è possibile selezionare i valori delle voci che interessano. Nella pagina di dettaglio del progetto viene visualizzato anche il numero delle domande pervenute per quella sede; questo dato è aggiornato al giorno precedente la visualizzazione.

Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 20 febbraio 2023.

Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema DOL

1 - I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono accedervi esclusivamente con SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede. Per accedere alla piattaforma DOL occorrono credenziali SPID di livello di sicurezza 2.

2 - I cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, qualora non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo la procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.

Gli operatori volontari selezionati sottoscrivono con il Dipartimento un contratto che fissa, tra l’altro, l’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio in € 444,30 che potrebbe essere incrementato sulla base della variazione, accertata dall’ISTAT.

Link Utili:
Pagina ufficiale con video-Spot

SOS Famiglie: nuovi bisogni e risorse in salute mentale

“Le situazioni di squilibrio sociale, le aree di emarginazione e desolazione urbana, rappresentano una minaccia permanente per la pace. Lo stesso disagio di molti giovani e adolescenti, i più colpiti da una disgregazione sociale e familiare, costituiscono già oggi una sorta di polveriera che minaccia la nostra convivenza urbana.”
Don Luigi Di Liegro

Adoperarsi per la tutela della salute mentale della Comunità rappresenta un obiettivo complesso che non può realizzarsi solo con il miglioramento di norme, valori e pratiche sociali, ma che richiede anche azioni che facciano conoscere e creino partecipazione alla condizione di “disagio mentale” che, per timore, troppo frequentemente si ha difficoltà ad accettare.
L’intervento formativo: “SOS Famiglie: nuovi bisogni e risorse in salute mentale” evidenzia alcune delle possibili azioni di tutela da mettere in atto, così come emerge dall’analisi delle realtà familiari, di quelle scolastiche e dei servizi pubblici dedicati a questa tematica. La responsabilità di contribuire all’equilibrato sviluppo mentale dei membri di una Comunità è affidata in primo luogo alle famiglie e ai genitori che con i loro comportamenti supportano la salute mentale e fisica dei figli. È necessario poi che le Istituzioni pongano la salute mentale quale una delle priorità di investimento per l’attuazione di politiche che favoriscano lo sviluppo di una Società inclusiva, libera da discriminazioni e violenze. Dal canto suo la Scuola deve essere pronta ad individuare, sin da subito, le azioni da attuare in caso di valutazioni di disagio dei bambini-adolescenti. Da ultimo, ma non di minore importanza, la cittadinanza deve riuscire a contribuire con il volontariato all’accoglienza e all’inclusione delle persone più fragili.

Corso di formazione volontari della Fondazione Di Liegro

>>> ISCRIVITI AL CORSO DI FORMAZIONE <<<

Programma

Le lezioni del sabato

(orario 9.30 - 12.30)

PRIMO INCONTRO – 04/02/2023

La famiglia ieri e oggi: nuovi bisogni in salute mentale

Luigina Di Liegro, Segretario Generale Fondazione Di Liegro

Luca Salmieri, Docente di Sociologia, Sapienza Università di Roma

Rita Potena, Psichiatra, ex responsabile TMSREE ASLRM2

SECONDO INCONTRO -18/02/2023

Salute mentale: rapporto dei giovani e famiglie con i servizi pubblici

Giuseppe Ducci, Direttore Dipartimento Salute Mentale ASLRM1

Laura Anelli, Ginecologa e Responsabile Consultori ASLRM1

TERZO INCONTRO - 25/02/2023

Strumenti per il sostegno alla genitorialità e benessere familiare

Pierluca Zuppi, Psichiatra

Paolo Paolotti, Psichiatra, Psicoterapeuta e Segretario regionale S.I.R.P. Lazio

QUARTO INCONTRO - 04/03/2023

Comportamenti a rischio: la gestione delle dipendenze in famiglia

Alessandro Vento, Psichiatra, Psicoterapeuta CSM ASL Roma2 e Responsabile Osservatorio sulle Dipendenze

QUINTO INCONTRO - 11/03/2023

Scuola e Famiglia: definizione di obiettivi e risorse  in salute mentale

Gianluigi Di Cesare, Psichiatra, Responsabile U.O.C. Prevenzione Interventi Precoci Salute Mentale ASL Roma1

Tiziana Sallusti, Dirigente Scolastico Liceo Classico Terenzio Mamiani

SESTO INCONTRO - 18/03/2023

Empatia e tecniche di comunicazione a sostegno della famiglia

Josè Mannu, Psichiatra e Psicoterapeuta

SETTIMO INCONTRO - 25/03/2023

Volontariato e salute mentale: la relazione come risorsa

Michele Di Nunzio, Psichiatra e Psicoterapeuta ASLRoma1

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Problemi di
Salute Mentale
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