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Il convegno, riflettendo sul tema della Salute mentale in età giovanile, si propone di mettere a fuoco e analizzare il complesso mondo delle dipendenze e la loro relazione con il disagio psichico.

La letteratura internazionale evidenzia che circa il 75% di tutti i disturbi mentali insorge prima dei 24 anni. In particolare l’OMS rivela che un adolescente su 5 oggi soffre di qualche disturbo mentale e tale tendenza è in crescita anche per gli anni a venire.
L’adolescenza e la prima giovinezza rappresentano la fase della vita nella quale viene generalmente collocato l’esordio o il primo episodio della maggior parte dei disturbi psichici.
Ai problemi tipici di questa fase di passaggio del ciclo evolutivo, che comporta una profonda trasformazione a livello biologico e neurobiologico, si aggiungono nella nostra società potenziali fattori di rischio connessi alle rapide trasformazioni tecnologiche e ai loro riflessi culturali e sociali, sia nelle comunità locali, sia a livello globale.
In particolar modo, il tema delle dipendenze da sostanze e dipendenze comportamentali patologiche nella loro complessità moderna, rappresentano oggi un’emergenza sociale che ci impone di informare e formare le famiglie, gli operatori sociosanitari, gli educatori, la cittadinanza tutta, soprattutto nella prospettiva della prevenzione del disagio.

I temi della prevenzione e della promozione della salute mentale costituiscono gli obiettivi centrali del gruppo di lavoro integrato nell’ambito di questo convegno, che viene organizzato con la collaborazione della Fondation d’Harcourt, dell’Associazione Osservatorio sulle dipendenze (ODDPSS), della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP) e le Facoltà di Scienze Sociali e di Psicologia della Pontificia Università Gregoriana.

Il convegno rappresenta, quindi, un’importante opportunità per approfondire il tema della salute mentale in adolescenza, evidenziando alcune tra le problematiche oggi più diffuse tra i giovani. Inoltre, si propone di creare uno spazio di confronto utile a un ripensamento e a una riorganizzazione delle metodologie di intervento nella gestione del fenomeno che tenga conto dei diversi attori coinvolti e della sua complessità sociale e culturale, oltre che clinica.

Scarica il programma 

La partecipazione al convegno è gratuita.

Per iscriversi:

Oppure

E.C.M. e Crediti formativi - Su richiesta, verrà rilasciato un attestato di frequenza. L’evento è accreditato da Duerre congressi SRL provider n.522 per n. 7 crediti ECM per tutte le professioni sanitarie (contributo volontario € 50). 7 crediti  formativi per Assistenti Sociali (contributo volontario € 20). L'evento è, inoltre, accreditato dall'Ordine dei Giornalisti per n. 7 crediti (CFP).

Il 24 ottobre 2016, nella ricorrenza della proclamazione di San Benedetto a Patrono d’Europa e nell’ambito delle attività della Regione Lazio per il Giubileo della Misericordia, si è svolto nell’abbazia di Montecassino  un seminario sul tema del dialogo tra le religioni,  promosso dalla Fondazione Di Liegro.

Un’intera giornata di lavori, articolata in tre diverse sessioni a cui hanno partecipato esponenti qualificati e rappresentativi di diverse religioni.

L’abbazia di Montecassino, distrutta dai bombardamenti nella seconda guerra mondiale e poi ricostruita, è un luogo simbolo della barbarie delle guerre, dell’odio e dei conflitti che troppo spesso strumentalizzano le fedi religiose.

Oggi, con la globalizzazione e i grandi flussi migratori, anche in Italia come in gran parte del mondo religioni diverse si incontrano e convivono, sia pure con molte criticità. Il tema degli immigrati e dei profughi ha fatto irruzione nella politica e nella società italiane, con un approccio “emotivo” che – a nostro avviso-  non rappresenta la realtà delle cose.

Per questo abbiamo proposto  un incontro inter-religioso  per riflettere sulla necessità di  costruire cammini di accoglienza, giustizia sociale e integrazione , superando pregiudizi e incomprensioni.  Come ha detto papa Francesco,  “ il dialogo tra le religioni porti pace e giustizia”.

La Regione Lazio, col presidente Zingaretti, ci ha sostenuto con convinzione.

Venerdì 27 e sabato 28 gennaio, presso l’Università Gregoriana (Piazza della Pilotta 4 - Roma), si è tenuto il convegno “Riprendersi: i fattori determinanti della salute mentale”, organizzato dalla Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro e dalla Fondation d’Harcourt, in collaborazione con l’INMP Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà.

Il convegno, rivolto a medici, infermieri, psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori professionali, assistenti sanitari e terapisti occupazionali, propone di mettere a fuoco l’efficacia, i limiti e le prospettive dell’approccio biomedico in salute mentale e al tempo stesso di evidenziare il ruolo determinante dei fattori personali e sociali connessi al paradigma della cosiddetta recovery.

Dagli anni ’60 del secolo scorso ad oggi sono intervenuti importanti cambiamenti nel settore della salute mentale: dal superamento del manicomio alla riorganizzazione dipartimentale dei servizi di salute mentale, dalla disponibilità di farmaci specifici ai nuovi interventi in campo terapeutico e della riabilitazione sociale. Tuttavia gli studi epidemiologici dimostrano che la prognosi delle malattie mentali gravi, che rappresentano oggi una delle maggiori cause di disabilità a livello mondiale, non è migliorata come si sperava.

L’approccio biomedico, per quanto importante deve tener conto e integrarsi con i determinanti “non tecnici” nell’evoluzione a lungo termine dei disturbi mentali, soprattutto per ciò che riguarda le patologie più gravi: il contesto sociale di vita dei malati e le risorse in esso disponibili e da attivare, la valorizzazione del sapere esperienziale di pazienti e familiari, la responsività dei servizi di salute mentale riguardo alla complessità dei bisogni degli utenti, secondo una visione olistica della persona e la fiducia nelle sue potenzialità, oltre la malattia. Questa prospettiva è confermata dagli studi sulla patogenesi della schizofrenia, che evidenziano come il core del disturbo sia rappresentato dalle disfunzioni cognitive e affettive, per le quali non disponiamo di trattamenti farmacologici e che configurano la schizofrenia come un disturbo della socialità.  L’INMP - ente pubblico del Sistema sanitario nazionale afferente al Ministero della Salute, attivo negli ambulatori di Roma in favore delle persone migranti e italiane con bisogni di tipo sociosanitario, anche portatrici di disagio psichico, è centro di riferimento della Rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio sanitario legate alle popolazioni migranti e alla povertà - ha recentemente siglato un accordo di collaborazione con la Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro. La Fondazione, che tra le proprie finalità attua percorsi terapeutici e la diffusione di una maggiore comprensione del problema del disagio psichico, attraverso il proprio personale, realizzerà attività di volontariato a favore degli utenti dei servizi medici, psicologici e sociosanitari del poliambulatorio INMP, con particolare riferimento alle persone con disagio psichico e marginalità sociale.

E’ fondamentale aprire spazi di riflessione e di formazione, come questo evento, sui temi più attuali della salute mentale in relazione alle politiche nazionali e alla luce dei suoi nuovi paradigmi come, per esempio, l’esclusione delle persone con disturbi psichici, persone fra le più vulnerabili della nostra società, al di là del gruppo sociale di appartenenza, e i loro diritti all’inclusione e all’accesso alle cure - umane, eticamente accettabili, adattate culturalmente e costo-efficaci. Vista la complessità della salute mentale, le risorse insufficienti a coprire i notevoli bisogni, e la necessità di garantire una presa in carico di alta qualità, è importante creare reti, definire strategie e alleanze interdisciplinari e intersettoriali, anche tra soggetti pubblici e privati, collegando conoscenze scientifiche, empiriche ed etiche, per ottimizzare le scarse risorse e offrire alle persone affette da problemi psichici la più ampia possibilità di accesso alle cure di eccellenza, anche attraverso una presa in carico sociosanitaria continua. In questo contesto si colloca l’accordo tra l’INMP e la Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro, perché insieme si possa offrire cura e supporto ottimali alle persone con problemi mentali, consapevoli della ricaduta positiva che questo ha, non solo sulla salute e il benessere sull’individuo, ma anche su quello di tutta la collettività.

La Fondazione è lieta di invitarVi all’inaugurazione della mostra fotografica “Sguardi Metropolitani”che si terrà giovedì 17 marzo 2017 alle ore 17,30 presso la sede dell’Upter in Via Quattro Novembre, 157.

Gli scatti esposti sono stati realizzati dagli utenti del Laboratorio di Fotografia realizzato nel 2015.

Vi aspettiamo!

Si parlerà di innovazione tecnologica e qualità della vita, il prossimo 2 Dicembre alle ore 18, presso la Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro (Via Ostiense, 106), nell’ambito di un incontro dal titolo “Il Welfare digitale.” Potrebbe sembrare un ossimoro, invece non è altro che una grande opportunità, ancor più oggi, che il welfare non può più fare a meno del digitale, per le sue potenzialità ed opportunità.

Durante il convegno saranno presentati casi concreti, soluzioni affermate e già sperimentate, con esperti e testimoni, a partire dalla geolocalizzazione dei malati di Alzheimer, ai sistemi di assistenza in remoto per non udenti, all’applicazione cloud, alla realtà aumentata a supporto della sicurezza del lavoro.

Esperienze che provano come i progressi in hardware, software e reti, possano migliorare le condizioni di vita di molte persone sole, emarginate, creando valore e progresso sociale.

In tempi di crisi e di tagli della spesa pubblica, ma anche davanti all’emergere dei diritti di cittadinanza elettronica, il digitale serve al terzo settore per recuperare efficienza ed efficacia nello svolgimento delle proprie attività, in diversi ambiti (raccolta fondi, gestione, comunicazione, ecc.), con vantaggi che permetteranno di affrontare le nuove sfide del welfare alle prese con nuovi bisogni, nuove domande, nuovi divari (digital divide).

Serviranno, sicuramente, nuove competenze nell’ambito del terzo settore, nuove soluzioni e una nuova capacità di “fare rete,” in tutti i sensi. La Fondazione Don Luigi Di Liegro crede fermamente nelle potenzialità del digitale, ritenendolo un investimento indispensabile per politiche sociali di qualità, sempre più rispondenti ai reali bisogni delle persone.

Il momento della discussione vedrà come protagonisti, Paola Capoleva (presidente CESV – Centro servizi per il volontariato),Mauro Mannocchi (Presidente Fondazione Servizi alla Persona – Confartigianato), Pierciro Galeone (direttore Ifel – Fondazione ANCI). Modera l’incontro il prof. Sergio Bonetti.

Ascolto, orientamento e informazione per i
Problemi di
Salute Mentale
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